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Area Medica - Chirurgia dell'Anca

Chirurgia dell'anca

La protesi totale d'anca è di sicuro uno dei maggiori successi della chirurgia ortopedica moderna, in grado di ridare ai pazienti con artrosi d'anca una nuova motilità dell'articolazione in assenza di dolore. L'età media dei pazienti operati è in diminuzione, mentre le esigenze funzionali ed estetiche sono sempre più in aumento. Per di più recentemente, in risposta alla pressione mediatica ed alla domanda dei pazienti, la ricerca ortopedica ha dimostrato un particolare interesse alla chirurgia mini-invasiva (MIS). Per questi motivi si sono sviluppate metodiche e tecniche chirurgiche che oltre a consentire il risparmio anatomico delle strutture muscolari, accelerare il recupero funzionale, annullano il disagio estetico di una cicatrice ampia o vistosa. 

Il dottor Alberto Ricciardi, direttore dell’UOC di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale S.S. Giovanni e Paolo di Venezia ha eseguito più di 2000 interventi di sostituzione dell’anca con accesso anteriore mini-invasivo. 

Con la tecnica AMIS (Anterior Minimally Invasive Surgery) si provoca un minore trauma chirurgico rispetto ad altre modalità di intervento sulle anche: non c’è alcuna incisione dei tessuti muscolari, che vengono solo spostati mentre il chirurgo raggiunge l’articolazione e posiziona la protesi, in sostanza, si consente la conservazione dei muscoli e dei nervi che si trovano lungo il percorso di accesso all’articolazione dell’anca. Questo comporta una minore perdita di sangue, riduce il rischio di zoppia e permette di accelerare la riabilitazione riducendo così i tempi della degenza ospedaliera. 

La tecnica AMIS per il trattamento chirurgico dell’artrosi dell’anca è ancora poco diffusa in Italia, con maggior incidenza nelle regioni del Triveneto. Il dottor Ricciardi, la utilizza da anni. Già Direttore dell’Ortopedia dell’Ospedale San Giacomo Apostolo di Castelfranco Veneto, ha eseguito con questa tecnica oltre 2000 interventi, annoverando tra i suoi pazienti anche casi “difficili” come grandi obesi, nei quali l’accesso all’articolazione dell’anca è ostacolato dall’abbondanza dei tessuti molli, e Testimoni di Geova, che per il loro credo religioso non accettano le trasfusioni di sangue. Ha inoltre eseguito varie volte l’intervento “bilaterale” in un unico tempo. 

L’esecuzione contemporanea del duplice intervento evita un ulteriore ricovero, dimezzando i tempi di recupero: quando lo si sottopone ad artroprotesi bilaterale – spiega il dottor Ricciardi – il paziente entra in Ospedale e in sala operatoria una sola volta; inoltre, viene sottoposto ad un’unica anestesia, per cui il rischio di complicanze viene ridotto. I tempi dell’intervento restano contenuti. Quanto ai tempi di recupero, il paziente già nella prima giornata dopo l’intervento è in grado di alzarsi e di deambulare con l’ausilio di due stampelle, ed a distanza di pochi giorni può essere dimesso e tornare nella propria abitazione per proseguire il percorso di riabilitazione; percorso che, anche questo, risulterà dimezzato, ovviamente, rispetto a quello conseguente ad una duplice operazione chirurgica. 

Il dottor Ricciardi si occupa inoltre di chirurgia protesica di revisione dell’anca, chirurgia protesica del ginocchio (protesi monocompartimentale e tricompartimentale) e della spalla (protesi anatomica ed inversa. 

Professionisti:

Medico: Dott. Alberto Ricciardi

Specialista in: Ortopedia e Traumatologia


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