Deficit di attenzione e Iperattività

La persona con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (o ADHD) ha difficoltà di attenzione e concentrazione, è spesso impulsiva e fatica a rimanere ferma. Tale disturbo è di natura neurobiologica in quanto è stata riscontrata una anomalia nei circuiti cerebrali che stanno alla base dell’inibizione e dell’autocontrollo.

Le caratteristiche comportamentali dell’ADHD influiscono spesso negativamente con lo svolgimento delle attività quotidiane e con il raggiungimento degli obiettivi personali. Le ricerche compiute in questo ambito dimostrano che la forma di intervento più efficace in età evolutiva deve agire su più fronti e comprendere:

L’ADHD nell’adulto può presentare in diversa misura: scarsa tolleranza alla frustrazione e allo stress, eccessi di ira, labilità del’umore, disforia e scarsa autostima, difficoltà a focalizzare o mantenere l’attenzione per tempi prolungati, difficoltà a mantenere gli impegni o la tendenza a riempirsi di compiti o attività incomplete.

Perché il biofeedback è utile per questo problema:

Numerosi studi hanno chiarito il ruolo delle onde lente (theta) prodotte dall’attività elettrica del cervello nel produrre stati di distrazione e difficoltà di autocontrollo. Essendo l’ADHD un disturbo di natura neurobiologica, il Neurofeedback agisce proprio sulla modificabilità delle connessioni tra le cellule cerebrali, riequilibrandone la funzionalità.

Come funziona?

Attraverso un percorso di 30- 40 sedute (protocollo Thompson ), per mezzo dell’informazione che proviene dall’elettroencefalogramma elaborato da un computer, la persona diminuisce le onde lente responsabili della distrazione e del deficit di controllo e alza le onde veloci che favoriscono la concentrazione. I benefici iniziano ad evidenziarsi intorno alla quindicesima seduta, il training dura dai tre ai sette mesi.